Mercoledì 6 aprile 2022, alle ore 17, seduta accademica in modalità ibrida, in presenza dalla Biblioteca “Lionello Poletti” dell’Accademia delle Scienze di Ferrara, in via del Gregorio, 13 (Piazza Ariostea) e online in collegamento sulla piattaforma Google Meet inserendo il codice di partecipazione: meet.google.com/tyi-prgv-umu o lanciando il link: meet.google.com/tyi-prgv-umu (in seguito visibile sul canale youtube dell’Accademia delle Scienze di Ferrara)
Sarà consentito seguire l’evento sia da casa collegandosi al link: meet.google.com/tyi-prgv-umu , sia in presenza, fino a esaurimento dei posti disponibili (info@accademiascienze.ferrara.it) e con l’esibizione del Green Pass di vaccinazione.
- Saluto del Presidente dell’Accademia delle Scienze di Ferrara, prof.ssa Alessandra Fiocca
- Conferenza tenuta dal professor Francesco D’Urso (Ricercatore di Storia del diritto medievale e moderno, Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Ferrara) che parlerà sul tema: Giuristi e progresso civile a Ferrara prima dell’Unità d’Italia.
ABSTRACT
Molti elementi comuni ricorrono nelle biografie dei giuristi ferraresi, in particolare avvocati, durante gli
anni precedenti l’Unità italiana. La generazione di legali nati all’inizio del XIX secolo espresse infatti gran
parte del gruppo dirigente liberale che operò per orientare l’opinione pubblica e attuare le caute riforme
possibili sotto il restaurato governo pontificio.
In una prima fase alcuni di loro animarono la scena culturale cittadina, esaltando la creatività del popolo
italiano in polemica implicita con la presenza oppressiva degli austriaci; altri si attivarono per introdurre
nuove forme di progresso, ad esempio le istituzioni laiche per la gioventù o per gli anziani.
I professionisti e docenti erano anche coinvolti nell’amministrazione delle istituzioni pubbliche, delle quali
furono allo stesso tempo i critici più consapevoli: grazie alle loro conoscenze giuridiche si batterono,
stavolta apertamente, per avviare la stagione riformatrice inaugurata dall’elezione di Pio IX e
drammaticamente sfociata negli avvenimenti del 1848-49.
Per una breve e sfortunata ma intensa parentesi, i migliori giuristi cittadini (Carlo e Francesco Mayr, Luigi
Borsari, Camillo Laderchi) rappresentarono la città nell’Assemblea legislativa e le dettero voce fondando “la Gazzetta di Ferrara”, dalle cui colonne espressero la loro fede patriottica.
“Io credo nel progresso umano” fu il motto di Luigi Borsari, al quale non rinunciò neanche finita la fase
rivoluzionaria: dal 1850 egli si dedicò a importanti monografie giuridiche su temi (l’enfiteusi, le ipoteche)
nevralgici per lo sviluppo economico della società italiana e, in prospettiva, del nuovo Stato unitario.