Giovedì 27 maggio 2021, alle ore 17, convegno accademico in modalità streaming in collaborazione con il Comune di Ferrara, De Humanitate Sanctae Annae Odv e Ferrariae Decus
PROGRAMMA
- Saluto del Presidente dell’Accademia delle Scienze di Ferrara, dott. Francesco Scutellari
RELATORE
- Dott. Francesco Scafuri (Responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche presso il Servizio Beni Monumentali del Comune di Ferrara) che parlerà sul tema: Giardini estensi e semplici: aspetti estetici e nuove scoperte scientifiche
Questo convegno accademico sarà visibile in modalità streaming sul seguente canale:
ABSTRACT
Francesco Scafuri approfondirà, sulla base degli studi e delle ricerche condotte negli ultimi anni, alcuni temi relativi allo sviluppo dei giardini nella Ferrara del XV e XVI secolo. Negli incantevoli spazi verdi, all’interno dei quali il concetto della venustas doveva interagire con quello che i latini chiamavano dell’utilitas, le siepi di bosso e le piante sempreverdi divenivano grazie all’ars topiaria elementi fondamentali di contemplazione estetica all’insegna della bellezza della primavera, giovandosi altresì della frequente presenza di fontane monumentali; nel contempo, i giardini rappresentavano luoghi di studio in cui, oltre agli spazi dedicati agli alberi da frutto, rivestivano particolare importanza le piante medicinali (i cosiddetti ‘semplici’), considerate fondamentali per la cura delle malattie, di cui peraltro non si conosceva molto.
Soprattutto nel Cinquecento si riscontra da una parte un notevole sviluppo degli studi legati a queste piante particolari (per la maggior parte note o poco conosciute), dall’altra un largo interesse per particolari specie vegetali che cominciavano a giungere dalle Americhe, oltre che dall’Asia. Questo spirito nuovo che aleggiava sulla città, legato alla ricerca e alla conoscenza, porterà a nuove scoperte scientifiche, favorite dalla presenza a Ferrara di speziali, ma soprattutto di medici e botanici, come Nicolò da Lonigo detto il Leoniceno, Giovanni Manardo e Antonio Musa Brasavola, senza dimenticare il celebre frate Evangelista Quattrami da Gubbio, che verso la fine del Cinquecento fu al servizio di Alfonso II d’Este come erbarius (botanico) e Praefectus dell’orto ducale.
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