Mercoledì 14 dicembre 2022alle ore 17, seduta accademica dalla Biblioteca “Lionello Poletti” dell’Accademia delle Scienze di Ferrara, in via del Gregorio, 13 (Piazza Ariostea).


Sarà consentito seguire l’evento in presenza, fino a esaurimento dei posti disponibili o in collegamento streaming al seguente link: https://meet.google.com/gnc-xjek-fks


La seduta è aperta a tutta la cittadinanza interessata all’evento.


  • Saluto della Presidente dell’Accademia delle Scienze di Ferrara, prof.ssa Alessandra Fiocca (professore ordinario e prorettrice dell’Università di Ferrara)
  • seduta tenuta dal prof. Franco Cazzola (già professore all’Università di Bologna) sul tema: Ferrara nel ‘700 tra privilegio e riforme

Abstract

In primo piano il tema della “decadenza” e il predominio dell’età felice estense nella storiografia: dalle resistenze antipapali all’ingresso del concetto muratoriano della “felicità”.

La secolare controversia con i bolognesi per il Reno e le paludi da risanare. I “lavorieri del Po” e le riforme principali di questo onere fondamentale per le finanze comunali. Il tramonto del sistema delle corvées contadine. Dopo la riforma Cybo del 1652 l’esazione del lavoriere diviene monetaria. Inizia la resistenza delle classi privilegiate guidate da alcune famiglie (Bentivoglio, Bevilacqua, Fiaschi, Rondinelli, Sacrati ecc.) Il privilegio e le esenzioni dominano nel Consiglio Centumvirale. Il debito degli esenti e privilegiati  rende ingovernabile la tassa dei lavorieri.

Il Legato Barni (1751) impone l’appalto dell’esazione del tributo (vicelegato è Francesco Carafa) Le classi nobiliari al potere: 12 casati più rilevanti.

Il ruolo della finanza ebraica: anche qui alcune famiglie eminenti. Il neofita barone Fortunato Cervelli,e le relazioni che mantiene con la numerosa popolazione ebraica portano i Coen al controllo della tesoreria Provinciale. Con speculazioni sulle esportazioni di grano dalla legazione ferrarese. Dalla metà del ‘700 iniziano invece le fortune  dei Bottoni, Gnudi, Lepri, Massari ed altri: appalti e gestione delle valli di Comacchio creano nuove ricchezze per borghesi imprenditori.

La classe dirigente privilegiata si divide in fazioni che ad ogni elezione del Consiglio comunale va comprando voti, indebolendosi e dando fiato ad una opposizione culturale che punta alla moralizzazione dei centri principali del potere: Annona , Lavorieri, Università, ospedale S. Anna. Inizia un’opposizione che passa anche attraverso esponenti della nobiltà.

La soluzione al secolare problema del Reno: il voto del matematico Antonio Lecchi e la definitiva inalveazione del fiume bolognese nel Po di Primaro.

Il catasto del Cardinale Francesco Carafa (1779-84). A Bologna il catasto Boncompagni ( un catasto fisiocratico). Carafa è un efficiente riformatore. La “pubblica felicità come programma di lotta e di riforma” anche sul piano economico.